Arco Elefante

Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali
Marzo 2024 Installazione


Gli elefanti sono stati utilizzati dagli uomini per svariati motivi in innumerevoli occasioni della storia. In epoca medievale il commercio che legava l’Europa all’Asia impiegava anche elefanti nel trasporto di carichi e merci da scambiare; sulle loro groppe hanno viaggiato oggetti esotici e persone, i tappeti orientali sono giunti in Occidente e hanno trasmesso decori e immagini poi riutilizzati da artigiani e artisti. Lo storico dell’arte lituano Jurgis Baltrušaitis ha rintracciato disegni mesopotamici nei capitelli romanici europei e rivelato come l’arco carenato tipico delle nicchie del Buddha in Asia sia giunto in Europa contribuendo alla fioritura del gotico.
“Arco elefante” è un passaggio immaginario tra Oriente e Occidente; l’incontro tra noi e gli altri può avvenire attraversando una tenda. Il volto dell’animale ci osserva dall’alto e ascolta il suono dei sonagli che la nostra presenza muove.
L’opera è dedicata a Abul Abbas, elefante di Carlo Magno, nato in Africa, morto di polmonite sulle sponde del Reno nell’810, a Fritz, elefante di Re Carlo Felice di Savoia, nato in India, morto per asfissia mediante ossido di carbonio nella reggia di Stupinigi nel 1852, e a tutte le bestie di ogni tempo e luogo catturate e deportate per gli usi e i trastulli degli uomini.




A cura di:

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Con il supporto di:

Matteo Bidini

Silvia Collura

Iris Casagrande

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