Le popolazioni aborigene dell’Australia e quelle degli indiani Navajo del Nord America, se pur distanti e senza alcun legame diretto, hanno sviluppato delle pitture/scritture di sabbia che si realizzano sul suolo. In entrambi i casi sono disegni con finalità di narrazione utilizzati per tramandare il sapere popolare, storie odierne o cosmogoniche. I Navajo usano tali disegni principalmente per scopi curativi scegliendo forme e colori in base all’esigenza del “malato” che dovrà entrare nella pittura e sedervisi sopra per uscirne poi trasformato/curato.
Questa serie di pitture è dedicata all’acqua. Si trovano di fronte allo Spazio Hydro della Fondazione Pistoletto e al torrente Cervo. I disegni rappresentano fiumi, stagni, pioggia, personaggi in movimento o in dialogo e il mito della canoa-serpente. Il passante è invitato a camminare sopra al disegno, a sedersi, a giocare.